Cucina Binova in cassero del ‘900
Cucina Binova in Cassero del ‘900. La tipica casa aveva due piani, e ogni piano uno sviluppo con porte che conducevano ad altrettanti locali e finestre piccole per non disperdere il calore nella stagione fredda. I soffitti erano in legno grezzo, sostenuti da “rozze” travature, perché i poveri non si potevano permettere materiali più pregiati, come la pietra delle case dei ricchi. Non esistevano rinforzi di ferro, ma architetture a V per sorreggere le mattonelle del tetto. L’uso del legno, in particolare per il tetto, poteva essere molto pericoloso nel caso di incendi, quando la famiglia poteva essere intrappolata al piano superiore dove c’erano le stanze per dormire. Per questo si preferivano materiali in pietra cotta.
La cucina all’interno dei casseri era il locale più importante della casa, dove si riuniva la grande famiglia patriarcale. Era ampia, buia e fumosa. Il pavimento era di cotto o in epoca più tarda di cemento lisciato. L’intonaco era rustico, le pareti il più delle volte erano ricoperte di calce e come pittura si usava un terriccio colorato. Come riscaldamento si usava un grande camino addossato a una parete, più tardi farà il suo ingresso nella cucina la stufa a legna, usata per riscaldare, cucinare, produrre acqua calda, asciugare i panni nella stagione fredda. Come illuminazione si usavano lampade a petrolio. L’ arredamento, semplice ed essenziale, doveva durare a lungo ed essere usato da più generazioni.
Gli elementi d’arredo erano pochi:
- un tavolo di legno, qualche sedia e qualche panca
- una credenza interna al muro dove venivano riposte le stoviglie e le bottiglie
- un “girello” con due utilizzi: serviva ai bambini per imparare a camminare; proteggeva i pulcini dai rapaci quando stavano sull’aia
- una tinozza che serviva alle persone per lavarsi; veniva anche utilizzata per lavare gli indumenti e i vestiti, se non si andava alla roggia; tre volte all’anno si faceva un bucato grande; le lenzuola e il vestiario venivano sbiancati con la cenere
- un secchio pieno d’acqua appeso ad un gancio vicino all’ingresso per consentire alle persone accaldate dal lavoro in campagna di bere appena rientrate
Oggi, la cucina è decisamente diversa, ma rappresenta ancora il locale più importante della casa. La cucina si sviluppa lungo la parete dell’open space per una lunghezza di 4 metri. In questa zona si trova il piano cottura ad induzione, un ampio spazio di lavoro, frigo a incasso e colonna con forno anche essa ad incasso. I pensili che si accostano alla colonne sono ad apertura unica con anta da 240cm. Il piano top è in quarzo bianco sabbiato. Le finiture delle ante sono in acrilico lucido bianco, con presa a 30° e gole in laccato bianca.
Completano la composizione l’isola centrale, anche essa in quarzo bianco sabbiato, con zona lavaggio in acciaio Inox e incasso a filotop. Lungo il piano, poggia il tavolo a sbalzo, in legno rovere con spessore da 6 cm.
Il costo della cucina, messa in opera, è di circa 15.000 euro.
Ringraziamo i nostri clienti per averci fornito le foto a installazione ultimata.